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In attesa della sfilata di N°21 |
Primo
giorno di sfilate, primo giorno di pioggia. A dire il vero non mi lamento.
Ormai so che il mio karma m’impone di venire a Milano quando il meteo non promette (anche prevedibilmente) niente
di buono. A ogni modo sembra di essere a Miami rispetto alla Siberia dello
scorso anno; insomma per me va bene così. C’è da dire che su questo approccio
all’insegna dell’ottimismo e della pace interiore sospetto abbiano influito i
due appuntamenti di oggi.
Iniziamo
dalla fine o quasi, perché alle 18 scattava l’ora X, quella cerchiata in rosso
nell’agenda della mia MFW ovvero la
sfilata di N°21. Chi mi segue sa
già, gli altri possono dare un’occhiata alle puntate precedenti (qui e qui) per
capire l’entusiasmo e il sorriso stampato che mi hanno accompagnato per tutta
la serata e anche adesso. Arrivo a passo “sostenuto” in modalità tachicardia -
perché le sfilate iniziano sempre con mezzora di ritardo ma non si sa mai - e
nell’attesa mi osservo un po’ di superstar fashion, tra cui Anna dello Russo in
strepitoso Saint Laurent. Tra un sms e un po’ di foto regolarmente sfuocate
ecco che le luci si accendono, la voce di Battiato riecheggia e la magia ha
inizio. E puntuale arriva quel gioco di contrasti così perfetto e indefinibile
che distingue N°21 e che incarna in
maniera incredibile le donne e il concetto di eleganza dei nostri tempi.
Silhouette morbide, scivolate eppure sensuali, capi maschili e ultrafemminili
insieme, mattino e sera, tonalità forti e ultrasoft, cristalli scintillanti,
voile, piume e pizzo abbinati a tessuti da giorno come panno e maglia.
Su tutto
il dettaglio lingerie appena sussurrato della trasparenza, del reggiseno
intravisto o incorporato nell’abito, del color carne.
Molto belle le gonne con
panneggi laterali alla Dior e i cappotti incorniciati - come anche le pellicce
- da imbracature imbottite che ricordano le cinghie degli zaini della scuola e
che conferiscono a tutto un tono fresco e scanzonato.
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ph Margherita Chiarva - Vogue |
Davvero impeccabile! E
quando tutto finisce ti viene quasi un po’ di malinconia al pensiero che
bisognerà aspettare altri 6 mesi. Sebbene tra pochi giorni sarà la volta della
prima collezione Rochas di Alessandro Dell’Acqua
a Parigi. Noi ci saremo in spirito, in trepida attesa. Ma questa è un’altra
storia.
Riavvolgendo
il nastro - perché ho sempre adorato i flashback -, torniamo a poche ore prima
e al buon inizio di questa giornata con la presentazione di Sara Battaglia. In uno spazio bianco
costellato da braccia di manichini e cornici, la nuova collezione di una
designer che in poche stagioni ha saputo delineare un’immagine forte scandita
da frange dinamiche e un po’ gipsy, fibbie triangolari e modelli cult.
È il
caso della Teresa, della clutch Ladyme e delle altre borse che per il prossimo
autunno-inverno adottano contrasti lucido-opaco, fibbie di tartaruga, materiali
come la volpe, colori inaspettati e tocchi animalier.
Un insieme perfettamente
calibrato di classicità e spirito rock’n’roll ulteriormente rinforzato dalle
geometrie cromatiche della Linda, nuova tote bag ispirata alla
super top dei nostri cuori Linda Evangelista.
Nota a margine: Sara Battaglia è tanto bella, quanto
talentuosa e disponibile, mi spiace solo non averla fotografata. Sarebbe potuta
essere una fatale it girl ma fortunatamente è una designer. “Ci metto tutto il mio impegno” sono
state le parole appassionate in riferimento al suo brand e alle sue borse. E
c’è da crederle, visti i risultati. Impegno, passione e creatività
(aggiungerei) che stanno dando ottimi frutti.
Etichette: Alessandro Dell'Acqua, Fall-Winter 2014-15, Fashion Shows, Milan Fashion Week, N.21, Sara Battaglia, Sfilate