MILANO FASHION WEEK - FW 14-15: N°21, Sara Battaglia



In attesa della sfilata di N°21

Primo giorno di sfilate, primo giorno di pioggia. A dire il vero non mi lamento. Ormai so che il mio karma m’impone di venire a Milano quando il meteo non promette (anche prevedibilmente) niente di buono. A ogni modo sembra di essere a Miami rispetto alla Siberia dello scorso anno; insomma per me va bene così. C’è da dire che su questo approccio all’insegna dell’ottimismo e della pace interiore sospetto abbiano influito i due appuntamenti di oggi.



Iniziamo dalla fine o quasi, perché alle 18 scattava l’ora X, quella cerchiata in rosso nell’agenda della mia MFW ovvero la sfilata di N°21. Chi mi segue sa già, gli altri possono dare un’occhiata alle puntate precedenti (qui e qui) per capire l’entusiasmo e il sorriso stampato che mi hanno accompagnato per tutta la serata e anche adesso. Arrivo a passo “sostenuto” in modalità tachicardia - perché le sfilate iniziano sempre con mezzora di ritardo ma non si sa mai - e nell’attesa mi osservo un po’ di superstar fashion, tra cui Anna dello Russo in strepitoso Saint Laurent. Tra un sms e un po’ di foto regolarmente sfuocate ecco che le luci si accendono, la voce di Battiato riecheggia e la magia ha inizio. E puntuale arriva quel gioco di contrasti così perfetto e indefinibile che distingue N°21 e che incarna in maniera incredibile le donne e il concetto di eleganza dei nostri tempi. Silhouette morbide, scivolate eppure sensuali, capi maschili e ultrafemminili insieme, mattino e sera, tonalità forti e ultrasoft, cristalli scintillanti, voile, piume e pizzo abbinati a tessuti da giorno come panno e maglia.


Su tutto il dettaglio lingerie appena sussurrato della trasparenza, del reggiseno intravisto o incorporato nell’abito, del color carne. 


Molto belle le gonne con panneggi laterali alla Dior e i cappotti incorniciati - come anche le pellicce - da imbracature imbottite che ricordano le cinghie degli zaini della scuola e che conferiscono a tutto un tono fresco e scanzonato. 

ph Margherita Chiarva - Vogue

Davvero impeccabile! E quando tutto finisce ti viene quasi un po’ di malinconia al pensiero che bisognerà aspettare altri 6 mesi. Sebbene tra pochi giorni sarà la volta della prima collezione Rochas di Alessandro Dell’Acqua a Parigi. Noi ci saremo in spirito, in trepida attesa. Ma questa è un’altra storia.     

     
Riavvolgendo il nastro - perché ho sempre adorato i flashback -, torniamo a poche ore prima e al buon inizio di questa giornata con la presentazione di Sara Battaglia. In uno spazio bianco costellato da braccia di manichini e cornici, la nuova collezione di una designer che in poche stagioni ha saputo delineare un’immagine forte scandita da frange dinamiche e un po’ gipsy, fibbie triangolari e modelli cult. 


È il caso della Teresa, della clutch Ladyme e delle altre borse che per il prossimo autunno-inverno adottano contrasti lucido-opaco, fibbie di tartaruga, materiali come la volpe, colori inaspettati e tocchi animalier. 


Un insieme perfettamente calibrato di classicità e spirito rock’n’roll ulteriormente rinforzato dalle geometrie cromatiche della Linda, nuova tote bag ispirata alla super top dei nostri cuori Linda Evangelista. 


Nota a margine: Sara Battaglia è tanto bella, quanto talentuosa e disponibile, mi spiace solo non averla fotografata. Sarebbe potuta essere una fatale it girl ma fortunatamente è una designer. “Ci metto tutto il mio impegno” sono state le parole appassionate in riferimento al suo brand e alle sue borse. E c’è da crederle, visti i risultati. Impegno, passione e creatività (aggiungerei) che stanno dando ottimi frutti.

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