LONDON FASHION WEEK - SS 14: J.W. Anderson, Erdem .......



 
Devo essere sincera: ho trovato sotto tono anche la London Fashion Week.
Da Londra ci si aspetta sempre una sana dose di creatività, di sperimentazione e - perché no - di bizzarrie. Ma la primavera-estate 2014 mi è sembrata un po’ magra da questo punto di vista e da quello dello stile.
Più interessante di New York sicuramente, ma meno rispetto agli ultimi anni.
Ovviamente ci sono incredibili eccezioni e hanno il nome di J.W. Anderson, Erdem e Simone Rocha.
A seguire ma con alti e bassi e diversi distinguo: Christopher Kane, Tom Ford, Mary Katrantzou, Preen, Burberry Prorsum e Roksanda Ilincic.    
Oggi parleremo dei primi tre e di Kane, gli altri spero di recuperarli presto.





J.W. ANDERSON


Ci sarà un motivo se LVMH è interessata all’acquisto della griffe del giovane Jonathan Anderson (e aggiungo, del nostro Marco de Vincenzo).
L’eccezionale talento è a dir poco evidente; lo stile concettuale e terreno al tempo stesso, difficile da definire. Qualcosa che ricorda i designer giapponesi ma con un certo grado di imprevedibile sensualità. È il caso degli abiti trasparenti trattenuti da elastici a creare silhouette un po’ neoclassiche, un po’ effetto Christo. 


Ma anche delle gonne lunghe davanti e corte dietro e dei top minimali che sembrano collane.


Notevoli i plissé e le lavorazioni a rilievo su materiali come pelle e nylon. 


Tutto in un susseguirsi di asimmetrie, spine di pesce, waffel, strane forme quasi fantascientifiche, top appesi a sottilissimi fili che spesso sono semplici rettangoli di stoffa. 


Leggiadri i capi con frange e quelli drappeggiati da divinità greco-romana. 






ERDEM


Elegante e romantica la donna di Erdem lo è sempre stata. Anche se a volte con esiti un tantino stucchevoli, causa eccessi floreali, colori zuccherosi e perversioni ladylike.
Ma che cosa succede se uno come Erdem inizia improvvisamente a considerare ispirazioni più “mascoline” per abbigliare le sue creature?
Ecco, quando le divise studentesche di Eaton e i travestimenti della drag king edoardiana Vesta Tilley 

Vesta Tilley - Pinterest

si fondono alla raffinata femminilità di casa Moralioglou il risultato è una collezione incantevole con picchi da incorniciare. Camicie e colletti ovunque, “felpe” floreali con gonne di velo a stemmi araldici e poi blazer, blouson e completi pantalone, ma in pizzo e organza, con splendidi ricami colorati o sovrapposizioni di tuniche di voile.


Molto belli i dettagli in piume di struzzo e il vestito trasparente con sotto una mini tuta.


I miei look preferiti sembrano usciti da un cammeo ottocentesco e hanno ricami su cui svetta la E di Erdem


Questo il capolavoro, modestamente eletto da me abito da sposa della p-e 2014 (almeno finora).







SIMONE ROCHA


È da qualche stagione che tengo d’occhio Simone Rocha. D’altra parte non potrebbe che essere qualche stagione dal momento che questa ragazza irlandese si è diplomata alla Central Saint Martins solo nel 2010. Eppure il suo stile romantico ma privo di fronzoli, con una specie di brivido indefinibile che fa pensare al punk senza mai palesarlo, è già un cult.
L’ispirazione della collezione è un matrimonio nel Connemara, anche se della classica atmosfera bridal a base di abiti meringa, sdolcinatezze e sexy dettagli fuori luogo ovviamente non ha nulla. 
Le forme sono femminili con gonne ampie 


e alcune silhouette lineari e ad anfora. I fondamentali bon chic ci sono, tra ruche, perle, tessuti goffrati e vestitini, 


ma tutto è trasfigurato da un mix di artigianale e sintetico - pizzo e crochet fusi con la plastica - 


e da elementi inaspettati, come squarci e parti mancanti.


Adorabili i look con gonne a corolla e bluse impalpabili.


Perle dappertutto: per collier, bordi e persino come decori dei gambaletti.


Belle le scarpe con tacco in plexiglass e non.


Nel finale ben tre le spose velate. 








CHRISTOPHER KANE


Collezione ambivalente quella di Christopher Kane. Da un lato molte cose mi hanno lasciato  fredda, dall’altro ci sono stati look esaltanti.
Parlo di quelli ispirati al tema delle tavole botaniche, con fiori sezionati e scritte vicino a indicarne le parti. Sarà che i disegni scientifici mi attraggono smodatamente, ma ho trovato questi outfit notevoli. 


Aggiungerei poi qualche capo con oblò a goccia, quelli in tessuto metallizzato e il tailleur pantalone super accollato.     




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