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Marta Saletti e Simona Cassai |
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Sempre
a proposito di prime volte e di Who Is On Next?, quest’anno
la selezione ha finalmente coinvolto i designer di gioielli. Con grande
soddisfazione e nessuna meraviglia ho quindi trovato nella shortlist 2013 anche
Leda Otto ovvero il duo aretino Simona Cassai e Marta Saletti, rispettivamente Leda
e Otto dai nomi dei loro nonni.
Personalmente
mi sono innamorata di Leda Otto con
la collezione 2011, attratta da quei misteriosi ornamenti con qualcosa di
antico e futuribile al tempo stesso, un po’ come i simboli criptici o i meandri
di certe astronavi da fantascienza: puri, forti, geometrici, lambiti da
suggestioni Déco e con quelle pietre che somigliano a tasti pronti a condurti
in un’altra dimensione.
Leggendo
i nomi dei modelli e guardandoli bene ho anche capito il perché dello
straniamento temporale. San Basilio, Castel del Monte, il Teatro Antico di Taormina o San Vitale non erano titoli scelti a
caso. Ogni creazione è la trasposizione delle piante architettoniche dei massimi
edifici disseminati sul pianeta. Un’idea geniale che ha catturato subito la
donna Fai (Fondo Ambiente Italiano) che è in me. Un’intuizione che offre declinazioni
tendenzialmente illimitate e che nasce dall’amore per l’arte e per i viaggi e
da una veduta aerea folgorante.
Così,
da una visione casuale, da background differenti e dalla comune passione per la
moda è iniziata l’avventura di Leda Otto
tra ottone placcato, bagni galvanici, tagli al laser e forme anomale di
notevole perfezione; puro Made in Italy a tratteggiare la storia dell’umanità e
delle più elevate manifestazioni del suo ingegno, puntualmente rivisitate nelle
ultime collezioni.
Per
il prossimo autunno-inverno a sorpresa Simona
e Marta hanno optato per un’inversione
di tendenza concentrandosi su alcune delle più ardite architetture contemporanee:
il suggestivo Lotus Temple di Nuova Delhi,
About Who Is On Next?, this
year the selection has finally involved the jewels designers. Then the presence
in the 2013 shortlist of Leda Otto
or rather the Tuscan duo formed of Simona
Cassai and Marta Saletti hasn’t
been a surprise.
I have fallen in love with Leda Otto starting from the 2011
collection, attracted to those mysterious ornaments characterized by something
antique and future at the same time. Like cryptic symbols or meanders of sci fi
space ships: pure, strong, geometrical, almost Déco and with stones that look
like links to another dimension.
Reading the models’ names and
looking well at them I’ve also understood the reason of my temporal
estrangement. San Basilio, Castel del Monte, Teatro Antico di Taormina or San
Vitale weren’t titles chosen at random. Each creation is the transposition
of the architectural plants of the world’s greatest buildings. A brilliant idea
that allows unlimited opportunities and is born from the passion for art and
travels.
So, from a fortuitous view,
different backgrounds and a communal love of fashion the Leda Otto adventure has started, characterized by perfect Made in
Italy manufacturings which outline the humanity history and the most important
demonstrations of its intelligence.
For the next fall-winter Simona and Marta have
opted for a change of direction with some of the most enterprising contemporary
architectures: the striking Lotus Temple in New Delhi, the Burj
Khalifa in Dubai - the higher skyscraper of the world - and the Londoner
30 St Mary Axe by Sir Norman Forster,
better known as The Gherkin.
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Leda Otto - F-W 2013-14 - Ciondolo Lotus Temple |
il Burj Khalifa di Dubai - a
oggi il più alto grattacielo del mondo -
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Leda Otto - F-W 2013-14 - Orecchini Burj Khalifa |
e il londinese 30 St Mary Axe di Sir Norman Forster, meglio conosciuto per ovvi
motivi come The Gherkin (il cetriolo).
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Leda Otto - F-W 2013-14 - Orecchini The Gherkin |
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Leda Otto - F-W 2013-14 - Choker The Gherkin - foto, Pinterest |
I tre edifici hanno ispirato chocker
con finiture tubo gas, collier con applicazioni in acetato, pirite e marcasite,
orecchini, bracciali e ciondoli che sembrano usciti da una saga a metà strada
tra Metropolis, Star Wars e Spazio 1999.
The three buildings have inspired
brass and acetate chockers, necklaces, earrings, cuffs and pendants that seem
halfway among Metropolis, Star Wars and Space 1999.
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Leda Otto - F-W 2013-14 - Collier The Gherkin |
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Leda Otto - F-W 2013-14 - Orecchini Lotus Temple |
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Leda Otto - F-W 2013 -14 - Choker Burj Khalifa |
Per
l’attuale p-e la scelta è caduta su quattro capolavori assoluti: il Pantheon,
For the spring-summer 2013 Simona and Marta have chosen four masterpieces: the sixteenth-century Palazzo Farnese
in Caprarola, the Arena in Verona, the Pantheon and the church of Santa Maria
della Salute in Venice, turned into precious microchips over stiff chokers,
sumptuous necklaces, cuffs, earrings and clutches. Simply gorgeous.
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Leda Otto - S-S 2013 - Orecchini Pantheon |
l'Arena di Verona,
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Leda Otto - S-S 2013 - Orecchini Arena - disegno Scipione Maffei |
il
cinquecentesco Palazzo Farnese di Caprarola,
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Leda Otto - S-S 2013 - Ciondolo e bracciale Farnese |
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Leda Otto - S-S 2013 - Collier Farnese - incisione Giovan Battista Falda |
e la chiesa di Santa Maria della Salute a Venezia,
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Leda Otto - S-S 2013 - Orecchini Santa Maria |
trasformati in una sorta di preziosi microchip montati su collier rigidi,
sontuose collane dall’allure barbarica, bracciali, orecchini e clutch.
Semplicemente splendidi.
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Leda Otto - S-S 2013 - Bracciale Arena |
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Leda Otto - S-S 2013 - Collier Pantheon |
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Leda Otto - S-S 2013 - Orecchini Farnese |
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Leda Otto - S-S 2013 - Collier Santa Maria |
Non
so voi, ma io dal primo mistico avvistamento sogno questi bijou straordinariamente
intellò che racchiudono in sé l’enigma dell’arte e della grandezza umana.
Non
resta che dire a Marta e a Simona: In bocca al lupo!
I love these jewels that keep the
enigma of the art and the human greatness.
Good luck!
Etichette: architettura, Fall-Winter 2013-14, Leda Otto, Marta Saletti, Nuove Griffe, Simona Cassai, Spring-Summer 2013, Who Is On Next