Cronache dalla Milano Fashion Week - F-W 13-14 - O Jour, Ballin, Rodo


In una giornata terrificante, imbacuccata stile jeti e coi fiocchi di neve che sbattevano sul viso come se il cielo avesse un mirino telescopico è iniziata la mia Milano Fashion Week
Per soffrire fino in fondo ho anche deciso di spostarmi a piedi. Il prosieguo non è stato migliore. Come saprete, la perturbazione siberiana ha scelto di abbattersi sul quadrilatero della morte esattamente per la durata delle sfilate. Graziati solo gli emergenti del N.U.D.E. e di Next. 
Ma andiamo con ordine (si fa per dire). 
Di seguito la prima puntata del mio tour. Siate indulgenti con le immagini.


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1.


O JOUR

Prima tappa il caldo e ovattato Grand Hotel et de Milan (notare il sollievo che mi pervade ancora oggi) per O Jour, griffe creata nel 2011 dalla bella Giorgia Caovilla


Con questo cognome si potrebbe pensare a uno spin-off, in realtà si tratta di un brand con un’identità ben precisa, nata attorno al tacco medio - dai 5 ai 7 cm - ovvero la categoria più vituperata dalla moda degli ultimi anni. Ridare dignità stilistica al tacco medio è un’impresa che già da sola basterebbe a rendere O Jour un caso. Giorgia ha poi ampliato il suo raggio d’azione al rasoterra e ai tacchi alti (mai oltre i 10 cm) ma il progetto di realizzare scarpe ricercate ed eleganti in grado di non massacrare le estremità è rimasto intatto. Grazie anche agli artigiani della Riviera del Brenta.
Venendo alla collezione per il prossimo autunno-inverno, il tema equestre - evidente nell’allestimento - 



The Grand Hotel et de Milan is the first stop-over. Here there is the presentation of O Jour, griffe created in 2011 by Giorgia Caovilla. With this surname you could think of a spin-off, but actually it’s about a brand with a precise identity which revolves around the stylistic dignity of the mid heel. Beyond the mid heel, Giorgia has extended her attention to the flat shoes and high heels but always with the purpose of making polished, elegant and comfortable shoes. Thanks also to the craftsmen of the Riviera del Brenta.
As far as the collection of the next fall-winter is concerned, the equestrian theme is finely evoked. 


è suggerito in maniera sottile. I copricapo sfoggiati ad Ascot si traducono in fiocchi con nervature pizzicate a mano per notevoli sandali, stivaletti e décolleté con tracce di Settecento veneziano; 


The Ascot’s hats are translated into bows with ribs that characterize outstanding sandals, ankle boots and décolleté; cockades origami style, stitchings and ribbons are everywhere. The clutches with the O of O Jour closed by maxi ribbons are adorable. 


a essi si aggiungono coccarde ripiegate a mo’ di origami, 


impunture selleria 


e nastri un po’ ovunque, anche sulle deliziose pochette con la O di O Jour.





BALLIN

Seconda tappa la casa museo di uno dei padri delle patrie lettere: Alessandro Manzoni. Luogo magico, atmosfera aristocratica, lusso sobrio d'altri tempi. 


Le teche che normalmente ospitano i cimeli del grande scrittore, accolgono i modelli di un marchio storico, sempre Made in Riviera del Brenta: Ballin. Palma d’oro agli ankle boot neri in camoscio e vitello spazzolato con fregi bianchi che riproducono - in una sorta di trompe-l’œil - il disegno di antiche calzature veneziane.  



The home-museum of Alessandro Manzoni is the second stop-over. The glass showcases - which usually house the relics of the writer - receive the models of a historic brand, always Made in Riviera del Brenta: Ballin. The golden palm goes to the black ankle boots with white friezes that reproduce the shape of ancient Venetian shoes. Also the mary jane shoes with double watchband are black & white. 


Contrasto bianco e nero anche per le Mary Jane con doppio cinturino. 


Total black invece per gli stivaletti con laterali in rete, per le scarpe accollate con risvolto in astrakan e per le décolleté con triplo cinturino e zip sui talloni; un po’ baby un po’ mistress. 


On the other hand total black characterizes ankle boots with net inserts, shoes with astrakhan turn-ups and seductive décolleté with triple watchband and zips on the heels.





RODO

Dal Brenta a Firenze e alle Marche, fortunatamente percorrendo qualche centinaio di metri. 
Rodo nasce coi cappelli in paglia di Firenze ai primi del Novecento, per passare alle borse a partire dagli anni Cinquanta. Le creazioni storiche conservate negli archivi dell’azienda ed esposte alla presentazione sono autentici gioielli che rispondono al nome di Liza (1965), Wilma (1966), Cameria (1968) o Alexandra (2003). 



Rodo was born making Florence straw hats at the beginning of Nineteenth century. After, in Fifties, it began to produce bags. The brand’s historic creations - exhibited at the presentation - are authentic jewels. Their names are Liza (1965), Wilma, (1966), Cameria (1968) and Alexandra (2003).


Ma anche alcuni modelli per il prossimo autunno-inverno non scherzano. La propensione per le clutch preziose - indossate da celebrity come Jennifer Lopez, Kate Winslet o Penelope Cruz - si materializza in parallelepipedi di filigrana metallica effetto intreccio e in una pioggia di Swarovski. 



But also some models of the next fall-winter are not to be undervalued. The inclination to the precious clutches - worn by celebrities like Jennifer Lopez, Kate Winslet or Penelope Cruz - gives life to metal filigree parallelepipeds and a Swarovski crystals rain.

Per il giorno si va dalla vernice (anche per stringate e scarpe dalla punta tonda) 


For the daytime Rodo proposes patent leather, python and suede. The volumes become wide, the shapes fluctuate between stiffness and softness.   


al pitone e al camoscio. I volumi diventano ampi, le forme oscillano tra rigidità e morbidezza.




Uscendo da Rodo mi sono trovata di fronte questa spettacolare decorazione all’ingresso della boutique di Bulgari. Un serpente fatto di lucine che non potevo non condividere. Meraviglioso! 


È stato allora che ho pensato - togliendo i guanti per l’ennesima volta - che dovrebbero inventare un sistema per fotografare senza mani. Sarebbe la perfezione, di sicuro quando la temperatura è glaciale. 
Ma scommetto che ci stanno già lavorando. 
Se non sbaglio alla sfilata per la p-e 2013 di Diane von Furstenberg le modelle indossavano degli occhiali con micro telecamere. Ma forse per le foto - possibilmente decenti - è più complicato.



To be continued…..         



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