MILANO FASHION WEEK 2 - Spring-Summer 2013

Concludiamo la Milano Fashion Week con un approfondimento su Gucci, report su Francesco Scognamiglio, Fendi, N° 21, Bottega Veneta e Antonio Marras e il meglio di Emilio Pucci, Dolce & Gabbana, Etro, Jil Sander, Gianfranco Ferré Roberto Cavalli.




GUCCI

La sfilata Gucci per la p-e 2013 sembra realizzata in collaborazione con Pantone.
Non si erano mai visti tanti look monocromatici organizzati per blocchi di colore.
Che Frida Giannini si sia ispirata alla Vogue Chart dedicata alla regina Elisabetta in occasione del suo giubileo? 

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A parte gli scherzi, fa uno strano effetto guardare le miniature delle foto tutte assieme, anche se al di là delle nuance - dal corallo allo chartreuse, dal blu cobalto al turchese, al verde smeraldo - 



a risaltare sono l’eleganza e la purezza delle linee: completi pantalone, abiti a colonna e miniabiti di gazar in cui all’improvviso si aprono trionfi di enormi volant 


che ricordano Valentino e i pantaloni indossati da Veruschka nei celebri scatti di Franco Rubartelli.

Veruschka in Valentino Couture by Franco Rubartelli - 1969, Tumblr

L’atmosfera è indiscutibilmente quella a cavallo tra anni Sessanta e Settanta e le muse sono alcune delle donne più chic di sempre, immortalate da Gian Paolo Barbieri, Irving Penn e Richard Avedon: parliamo di Marella Agnelli - presente nella moodboard di Frida Giannini -, 

Marella Agnelli by Richard Avedon - 1953, Tumblr

di Marisa Berenson o di Benedetta Barzini 

Marisa Berenson by Irving Penn, Tumblr
Benedetta Barzini by Gian Paolo Barbieri for Vogue Italia - 1968, Pinterest

ovvero di tutte le icone di stile nell’epoca dei pigiama palazzo*.


Splendidi il vestito bianco decorato da coralli e i bijou. 


Belle le stampe floreali tra motivi giapponesi e digital pattern 


e il finale in nero gotico e bianco etereo. 


In mezzo una breve parentesi pitonata, anche in versione colorata.


Il tocco sensuale è affidato alle scollature sulla schiena e ai sandali fetish.


Una collezione con punte di grande raffinatezza e bellezza, anche se non esattamente rivoluzionaria. Alla fine comunque ha prevalso il fascino dei volant. 


* Da circa un mese è stata rilanciata la griffe di Irene Galitzine - ideatrice dei famosi pigiama palazzo - con una capsule collection firmata Sergio Zambon; presto un post.






FRANCESCO SCOGNAMIGLIO


La fantasia di Francesco Scognamiglio conduce sempre in meandri imprevedibili.
Per questa stagione ha immaginato un’aristocratica dei primi del Novecento che viaggia in mongolfiera verso la Provenza. Ora, già elaborare una storia del genere non è da tutti, ma farlo in funzione di una collezione lo è ancora meno.
Il risultato è una sequenza celestiale ma con un tocco gotico e inquietante: abiti virginali, lunghi ed evanescenti con balze, ruche e inserti di pizzo che somigliano a camicie da notte; 


un meraviglioso motivo di uccelli ricamati in perline e cristalli a ornare il busto o a cingere la vita di vestiti e completi pantalone maschili; 

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nude look e rete metallica; 


short ginnici abbinati a bluse chic; 


fino al tripudio della mise in maglia metallica che sarebbe stata perfetta indosso a Marlene Dietrich. 

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FENDI


87esimo anniversario della maison Fendi.
Karl Lagerfeld manda in passerella una serie di look raffinatissimi in cui creatività e virtuosismo si alimentano a vicenda.
Gli abiti, gli short con tasche a gonnellino, gli spolverini, insomma tutta la collezione è invasa da geometrie di colore che ricordano il Costruttivismo Russo.


Lilya Brik in un poster per l'editore sovietico Gosizdat - Alexander Rodchenko (1924), Tumblr

Ma insieme all’ispirazione a contare molto è anche l’esecuzione: pura eccellenza artigianale - fiore all’occhiello della casa -, fondata su tecniche sempre più sofisticate come le speciali saldature che sostituiscono le cuciture su pelle e tessuto.  
Splendida la stampa astratta effetto fuoco d’artificio 


che negli ultimi outfit diventa una polvere di stelle di paillette argento; avrebbe fatto la felicità delle dive MGM.


Gli accessori sono un capitolo a parte con i cubi  


e i modelli storici Baguette, Peekaboo e 2jours in versione costruttivista o paillettata o con chiodini di gomma da giochi infantili. 



Le scarpe, vere e proprie sculture di pelle che sembrano armature con tacchi tipo Lego, sono eccezionali. 








N° 21


Originale e piena di dettagli intriganti la collezione disegnata da Alessandro Dell’Acqua per N° 21. Tutto è giocato su un mix di opposti. Così l’abbigliamento casual e sportivo viene modificato a colpi di innesti femminili, surreali e artistici: t-shirt da basket che si trasformano in abiti, si vestono di decori 


o diventano trasparenti, vergini botticelliane su sfondi blu elettrico, 


pizzo con bande a contrasto oppure broccati con fasce di silicone.
A completare reggiseni a vista, cristalli sul seno che sembrano presi dall’armamentario di una spogliarellista,


pitone arlecchino.
Semplicemente stupende le squame da sirena realizzate con i tappi a corona e le linguette metalliche delle lattine.  


Le scarpe hanno profili in Pvc (avvistati su diverse passerelle); mentre al polso ci sono borselli glitterati, trasparenti o in pitone.








BOTTEGA VENETA


Incantevole la collezione Bottega Veneta disegnata da Tomas Maier.
Immersi in una rarefatta atmosfera anni Quaranta, i capi risultano morbidi, femminili e “facili” nonostante le lavorazioni elaborate. In poche parole il genere di abiti che avendone la possibilità la maggior parte delle donne indosserebbe: asciutti, con spalle leggermente pronunciate, piccoli drappeggi, fantasie floreali rétro


anche mixate tra loro o con inserti di pitone, paillette e fiori di pizzo. A essi si alternano candidi completi gonna, camicia, gilet con decori di pietre e perle 


e abiti bustier interamente coperti di frange. 


Nel finale la stampa floreale assume uno sfondo effetto scarabocchio 


e si arricchisce di jais e cristalli. 
Da segnalare le borse e le scarpe, che hanno alti plateau e grossi tacchi a trapezio.   
  





 
ANTONIO MARRAS


Le Vivian Girls, principesse guerriere dell’epopea di Henry Darger, continuano ad affascinare il mondo della moda. 

In the Realms of Unreal - Henry Darger, Pinterest

Dopo aver ispirato l’attuale autunno inverno di Bora Aksu sono infatti al centro della p-e 2013 di Antonio Marras, con esiti totalmente diversi.
Nella sala da thè allestita dal designer sardo il cupo brivido vittoriano di Aksu è stato soppiantato da una particolare delicatezza rétro, espressa nelle silhouette, nelle tonalità, nei motivi floreali e in quelli che ricalcano le illustrazioni dell’artista americano, trasposte con ricami di cristalli.
Le proporzioni mini sono strutturate dalle caratteristiche combinazioni di tessuti differenti, che danno l’idea di un patchwork di scampoli trovati a caso tra tweed, broccato e bouclé; non manca il camouflage, allusione al coté militare delle Vivian Girls








ALTRE COSE INTERESSANTI

Il Vietnam sexy fatto di stratificazioni di veli, ricami e tocchi militari di Peter Dundas per Emilio Pucci;


la Sicilia anni Cinquanta tra Taormina, ceramiche di Caltagirone, ombrelloni a righe, cestini di paglia, pupi e carretti siciliani di Dolce & Gabbana;


l’Oriente fiabesco di Etro popolato da fiori, farfalle e pappagalli da giardino dell’Eden, tutti disegnati a mano;

l’essenziale purezza di Jil Sander

il bianco e nero modellato da tagli netti, geometrici e un po’ spaziali di Stefano Citron e Federico Piaggi per Gianfranco Ferré;

la pelle lavorata a frange e ramage, i ricami di cristalli e le fantasie Art Nouveau di Roberto Cavalli.





Immagini di sfilata: vogue.it

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