Dopo
il burrascoso esilio di Galliano e un anno di transizione sotto tono con Bill
Gaytten*, tre mesi fa Simons è stato
ufficialmente nominato direttore creativo della maison.
Scelta
furbissima. Occorreva dare un taglio netto all’era inimitabile di Galliano,
inaugurando una stagione antitetica ma ugualmente luminosa. E come, se non col
poeta del minimalismo, l’uomo che sa coniugare essenzialità e romanticismo
e
che ama la couture al punto da dedicarle una trilogia da Jil Sander? The Raf
Simons’ debut at Dior has been the
event that everyone was waiting for.
After the stormy exile of Galliano and a
transitional year with Bill Gaytten*, three months ago Simons was appointed
creative director.
After the Galliano’s inimitable period, an
anthitetic but equally bright era has begun with the minimalist poet, the man
who can match terseness and romanticism and who loves couture so much to
dedicate a trilogy at Jil Sander.
Così
dopo mesi e mesi di un toto-nomi che ha coinvolto i migliori designer sulla
piazza, quando ormai si era persa la speranza, ecco l’annuncio che nessuno
prevedeva.
Da
allora giusto il tempo di mettersi all’opera per l’haute couture invernale.
In
sole 12 settimane Simons è riuscito
a delineare una collezione raffinatissima, perfetta sintesi tra la sua visione
della moda e i codici stilistici di chi ha contribuito a farne la storia partendo
da due parole: New Look. In only 12 weeks Simons has
managed to sketch out a very refined collection that summarizes his view of
fashion and the stylistic codes of whom has contributed to make history of
fashion starting from two words: New
Look.
così Simons ha iniziato la sua avventura con un approccio altrettanto
sovversivo ancorché di segno opposto.
Rispettoso
ma privo di timore reverenziale, il designer belga ha dato la sua versione
dello stile Dior: una versione
scarnificata - che punta all’essenza delle silhouette concepite da Monsieur - e incredibilmente attuale,
in grado di bilanciare il lusso con le esigenze di oggi; vedi la rilettura
della struttura ad anfora della linea Sinueuse As Dior revolutionized everything
in the postwar years going back to the past and luxuriance, so Simons has begun
his adventure with an equally subversive although opposite approach.
The Belgian designer has given his version of Dior style with respect but without
awe: an essential and unbelievably up-to-date version, which manages to balance
luxury with current needs; like the rereading of the Sinueuse silhouette and Bar
jacket, set piece for rigorous trouser suits.
Semplici pantaloni neri a
sigaretta che dilagano ovunque, trasformandosi in base ultraminimal su cui innestare
quel che resta dei sontuosi abiti da sera iperdecorati con bustier ed enormi
gonne. Simple black cigarette trousers change into ultraminimal base on which the
remains of the opulent, hyperdecorated gowns with bustiers and full skirts
place themselves.
La
linea Profilée, la Vivante e la celebre Corolle
- eternata dalla definizione “New Look” di Carmel Snow e dalla
soave apparizione di Grace Kelly* in Rear
Window (1954) -
rivivono in cappotti,
completi e abiti delicatissimi
anche quando
si caratterizzano per coppe segnate,
profluvi di astrakan e visone
o nude look;
tra essi spicca l’omaggio al modello Esther
del 1952.
The silhouettes Profilée,
Vivante and Corolle – immortalized by the
Carmel Snow’s definition “New Look” and by the amazing appearance of Grace
Kelly in Rear Window – live again through delicate coats, suits and dresses
also when present bra insets, floods of astrakan and mink or nude look; among
them the tribute to Esther
dress strands out (1952).
Un compendio di femminilità, forza e contemporaneità, ben raffigurato
dall’accostamento tra fiori - adorati da Monsieur
e traboccanti persino dalle pareti della Fondation Gulbenkian in un delirio
naturalistico/onirico senza precedenti -,
rigide cinture metalliche e materiali
come il crespo di lana e la flanella lavorata a maglia.
Forse
il segreto di Simons è proprio la
capacità di maneggiare gli archetipi del lusso - pelliccia, ricami, cristalli, piume,
tessuti preziosi - depotenziandoli di qualsiasi ostentazione per esaltarne unicamente
la bellezza. Maybe the Simons’ secret is just the ability to
handle the luxury archetypes - fur, embroideries, crystals, feathers, precious
fabrics - reducing any ostentation to enhance only their beauty.
Forse in una collezione così la massima espressione del lusso è quella
dei capi in seta Bucol con stampe dripping dipinte dall’artista Sterling Ruby. Maybe in a collection like this the highest expression of luxury is
symbolized from the Bucol silk items with dripping prints painted by Sterling
Ruby.
Forse
- e questo senza smettere mai di onorare Dior
e Galliano - adesso c’era bisogno di qualcosa del genere: una ventata d’aria
fresca.
Maybe - and this without stopping
to honour Dior and Galliano – we
need something like that: a wave of fresh air.
*ma
l’ultima collezione haute couture era deliziosa! but the last haute couture collection was delightful!
*vita
segnata e fianchi arrotondati da un’alta baschina waisted and hips rounded by an high basque!
*il
Paris Dress, ispirato al New Look, era di Edith Head
the Paris Dress, inspired from New Look, was designed from Edith Head