OLYMPIA LE-TAN: la Biblio-Chic

Crescere in una casa sommersa di volumi è un imprinting fortunatamente ineliminabile; se a ciò si sommano un padre artista (Pierre Le-Tan) e un personale talento, orientato sul versante più eccentrico e meno prevedibile della moda, il risultato è Olympia Le-Tan e la sua attuale avventura: una linea di borse e minaudière* a forma di libro, semplicemente irresistibile.  
La storia della griffe è iniziata all’incirca un paio d’anni fa e può considerarsi il distillato di una vita intensa e poliedrica (un mix di moda e musica electro, tra collaborazioni con Chanel e Gilles Dufour e gloriose stagioni da dj al club Le Baron) oltre che di un’educazione a base di romanzi, senso estetico e creatività; che si tratti di un’estrema dichiarazione d’amore ai libri in un’epoca in cui leggere sta diventando sempre più una questione tecnologica o semplicemente l’esito naturale di una propria passione e del proprio percorso, sta di fatto che le collezioni di Olympia Le-Tan lasciano il segno.

L’idea è semplice e forse proprio per questo affascinante; Olympia è partita dalle copertine delle opere più amate tra le prime edizioni presenti nella biblioteca paterna e le ha riprodotte fedelmente con ricami a base di feltro e fili di seta montati su canvas e cuoio; ha aggiunto poi un’essenziale chiusura in ottone, una fodera in tessuto vintage con stampa Liberty e la romantica etichetta interna “Made in Paris with Love”, ottenendo così borse poetiche e un po’ naif, con qualcosa d’infantile e onirico, che fa venire in mente il Michel Gondry di film come The Science of Sleep (L’Arte del Sogno) o Eternal Sunshine of the Spotless Mind (Se Mi Lasci Ti Cancello).

Dalla prima collezione ironicamente definita “You Can’t Judge a Book by its Cover”, comprendente 21 tomi tra cui For Whom the Bell Tolls di Ernest Hemingway, Satan Refuse du Monde di Maurice Dekobra o The King Who Was a King di H.G. Wells (interamente realizzati a mano e prodotti in un’edizione limitata di 16 pezzi per ciascun modello), si passa alle “boites” d’ispirazione surrealista e ad altri capolavori letterari per l’autunno-inverno 2010/2011 come The Leopard o The Catcher in the Rye, ossia Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e Il Giovane Holden di J.D. Salinger,


per giungere alle proposte della prossima primavera-estate, frutto di una riflessione semiseria sullo stato del nostro pianeta. L'esito? Nuovi romanzi di tipo catastrofico-fantascientifico ma soprattutto nuove ispirazioni e nuove forme, riunite tutte sotto il titolo volutamente scanzonato “It’s not the End of the World”.
Da un lato geografia astronomica, viaggi e mappe si ritrovano nelle bellissime borsette-mappamondo in suède e pelle  – deliziose - o in quelle circolari che “pubblicizzano” gli Hotel Olympia o l’Olympia Air Transport con una grafica anni Cinquanta/Sessanta, che fa pensare un po’ agli adesivi sulle vecchie valigie e un po’ alla Pan Am del film Catch If You Can (Prova a Prendermi); 


dall’altro si continua con libri e nuovi titoli a tema come Man in the Sky di Richard Hubler e Dark of the Moon di Lee Thayer, A Brave New World di Aldous Huxley e Typhoon di Joseph Conrad per le minaudière o Road to the Stars di Yuri Gagarin e Discovery di Richard E. Byrd per le nuove borse-libro più grandi e morbide, racchiuse da una cinghia in pelle, perfette per un look letterario da giorno.



Per finire, come ogni stagione, anche la p-e 2011 annovera la collaborazione degli artisti Pierre Le-Tan, André Saraiva e Mathias Augustyniak di M/M Paris, le cui illustrazioni a carattere “planetario” sono impresse su 3 diverse tote bag* in tessuto.  



Le creazioni di Olympia Le-Tan sono vendute on line e “dal vivo” in alcune delle boutique più ricercate come Colette a Parigi, Opening Ceremony e Bookmarc a New York, Browns a Londra, United Arrows a Tokyo o 10 Corso Como a Milano (unico indirizzo italiano); inoltre, da oggi e fino al 20 dicembre, 12 selezionati modelli sono disponibili direttamente sul sito di Olympia Le-Tan per uno shopping natalizio destinato a poche fortunate bibliofile; inutile dire infatti che, nonostante l’assenza di materiali particolarmente preziosi, la lavorazione interamente manuale, la produzione limitata e numerata e quindi l’esclusività incidono sul prezzo.

P.s. Recentemente i testi di Olympia Le-Tan sono stati fotografati tra le mani di Natalie Portman, che ha scelto Lolita per la premiere newyorkese del film Black Swan, e di Clémence Poésy, che ha invece optato per La Belle et la Bête alla prima mondiale dedicata all’ultimo capitolo della saga di Harry Potter.  A.

*Minaudière: piccola borsa da sera che si tiene in una mano; l'equivalente dell'inglese clutch 
*Tote Bag: grande borsa squadrata con doppi manici, da portare a mano o a tracolla

Immagini Bruno Werzinski.







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